Il mistero dell’Escherichia Coli che ha ucciso 33 persone

I recenti casi di morte a causa di un ceppo di Escherichia Coli, particolarmente tossico e resistente, sono in cima alle notizie di giornali e telegiornali da ormai molti giorni. Le autorità sanitarie sono ancora alla ricerca della fonte di questa infezione e ieri è stato annunciato, per l’ennesima volta, la presunta origine che sarebbero dei germogli di fagioli “mung” provenienti dalla Bassa Sassonia. Nel frattempo sono morte 33 persone e circa 3000 sono state infettate. Tutta la vicenda è molto strana e si presta a determinate interpretazioni molto inquietanti.

Escherichia Coli è genere di batteri molto vario. Esistono dei ceppi, chiamati sierotipi, che vivono in simbiosi con noi nel nostro intestino come in quello di tutti gli animali a sangue caldo (mammiferi e uccelli). Noi gli offriamo un ambiente adatto alla sua vita e lui ci aiuta nella digestione di determinate sostanze.

Oltre a questa tipologia a noi utile ne esistono delle altre che risultano tossiche. Questa tossicità  può avere effetti che vanno dalla diarrea alle gastroenteriti alle diarrea emorragica e quindi, a seconda del contesto, si può passare da un semplice fastidio alla morte.

Il ceppo di E. Coli che ha mietuto 33 vittime in Europa è qualcosa di completamente nuovo. Oltre al problema di identificarne la fonte primaria per bloccarne la diffusione si è posto anche il problema di capire come curare le persone che erano state colpite.

Il ceppo presenta due caratteristiche che lo rendono particolarmente pericoloso.

La tossina attacca specificatamente l’endotelio dell’intestino e dei reni, e legandosi al tessuto vascolare innesca i trombi che rompendosi causano le emorragie tipicamente associate a queste infezioni.

In questo modo causa dei gravi danni all’ospite ed eventualmente ne causa la morte. In genere non è una buona strategia, perché morto l’ospite muore anche il parassita, ma bisogna ricordarsi anche che ogni giorno espelliamo miliardi di batteri di E. Coli dal nostro intestino e ne basta ingerire un centinaio per ritrovarsi infettati.

Date le nostre abitudini igieniche non è però molto facile che le nostre feci contaminino i nostri alimenti. Potrebbe succedere quando si utilizzano per l’irrigazione delle acque contaminate da scarichi fognari, ma per fortuna non capita spesso. L’origine dei batteri è quindi al momento limitata da una sola fonte che si sta cercando di individuare. Secondo gli esperti potrebbe darsi che il batterio fosse nel letame utilizzato per la fertilizzazione del terreno, ma bisogna aspettare una conferma.

Sembra che questo ceppo di batteri abbia ricevuto la tossina attraverso il passaggio di alcuni geni da tipo particolari di virus.

La seconda caratteristica che rende questa versione di E. Coli così pericolosa è la sua resistenza ad alcuni antibiotici. Sappiamo che l’uso a tratti ingiustificato di antibiotici che si fa nel mondo occidentale ha generato organismi patogeni resistenti e che quindi col tempo questo tipo di armi perdono la loro efficacia. Anche in questo caso si è verificata questa pericolosa situazione che ha messo in difficoltà i medici nell’affrontare i primi casi, quando non si sapeva ancora con cosa si aveva a che fare.

Vediamo quindi che si tratta di un ceppo completamente nuovo che è allo stesso momento molto tossico e più resistente di altri. L’ipotesi degli scienziati è una sfortunata combinazione di eventi che ha portato un tipo tossico di E. Coli della Repubblica Centrafricana a trasferirsi nel nord Europa fondendosi con un altro ceppo e includendo una tossina proveniente da un virus senza che nessuno si sia accorto di niente. Perché se fosse veramente così dovremmo avere almeno degli animali morti per gli stessi motivi, ma nessuno ne ha fatto cenno. Se si pensa al tam tam mediatico per l’Afta Epizootica o per la “Mucca Pazza” è strano che nessuno abbia parlato della morte degli animali.

Questo ci fa pensare che forse non esistono e se fosse veramente così sarebbe veramente inquietante perché vorrebbe dire che i germogli di fagioli siano l’unica fonte di questi batteri, ma qualcuno dovrebbe averceli messi! In questo caso sarebbe chiaro che l’origine di questo ceppo tossico e resistente non è naturale, ma potrebbe essere artificiale. Creare un batterio con queste caratteristiche in laboratorio è relativamente semplice grazie alle conoscenze tecniche di cui disponiamo. E a questo punto potrebbe trattarsi di una fuga per incidente o per prova. Magari un esperimento sfuggito di mano.

Non vogliamo chiaramente allarmare nessuno e aspettiamo che gli esperti facciano le loro indagini e che ci consegnino i nostri rapporti, ma non bisogna mai dimenticare che a volte la soluzione di un problema è molto più vicina di quanto si pensi.

EDIT

Ecco un altro articolo che arriva alle nostre stesso conclusioni.

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